PANEL BORDERS Arte e suono ai confini del contemporaneo

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L’epoca che stiamo vivendo, a suo modo storica e drammatica, è testimone di un’umanità che si è scoperta improvvisamente inerme nei confronti della natura e delle sue “mostruose” specie di vita invisibili, tesa verso una graduale comprensione dell’espansione della propria corporeità nel rapporto con una dimensione ontologica di ambiente: la biosfera da “preservare”, le reti e i network da “coltivare” e le relazioni da “alimentare”. In una realtà così complessa e in divenire, i cui confini non sono mai apparsi così ampi e soprattutto indefiniti, è il suono, come elemento espressivo e di indagine, in grado di intercettare la complessità del presente e alimentare un’educazione all’ascolto dei tanti universi in cui siamo quotidianamente immersi, per abitare gli spazi fisici e virtuali in maniera consapevole? È un elemento in grado di stimolare e migliorare la qualità delle relazioni tra l’uomo e l’ambiente circostante? Sono la musica, le arti e la cultura in generale in grado di suggerire percorsi di mutazione di progetti ed esperienze, capaci di evolvere in risposta all’attuale situazione di emergenza, per indicare nuovi confini da esplorare non solo (o non più) in senso geografico quanto piuttosto in misura emozionale?

Ne parleremo con Marco Mancuso (critico e curatore, direttore del progetto Digicult), Francesco Bergamo (ricercatore e docente presso l’università IUAV di Venezia), Caterina Tomeo (storica dell’arte e critica).

Orario e luogo: sabato 19 giugno, h 19.15 @Spazio Bianco (ingresso con biglietto ROBOT + prenotazione)

Curato e moderato da Marco Mancuso

Attenzione: gli orari potrebbero subire variazioni.

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